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COS'E' UN ASHRAM? 3 COSE CHE NON DEVONO MAI MANCARE IN UN ASHRAM

Aggiornamento: 13 ago 2022



Significato di Ashram

Prima di tutto è essenziale comprendere cos'è un Ashram.

Il termine sanscrito Āśrama (Ashram) indica un luogo di meditazione, silenzio e ricerca interiore dove si svolgono pratiche spirituali per evolvere spiritualmente, per accrescere il proprio grado di consapevolezza, al fine di migliorare la condizione di corpo-mente-spirito, ma soprattutto al fine di realizzare lo Yoga, l’unione permanente con il Sè, l’Infinita Coscienza Estatica di cui siamo fatti, la vera natura divina di ogni cosa.


Infatti il termine “ashrama”, da cui deriva ashram, vuol dire “luogo del riposo”. Mentre la radice del termine “srama” significa “sforzo” e si può tradurre con “esercitare sé stessi” inteso come ricerca della propria essenza tramite un cammino spirituale o grazie alla pratica di tecniche di meditazione e yoga. Nello specifico significa “fare uno sforzo per la liberazione”, il nostro stato naturale di pura coscienza e beatitudine senza identificazioni chiamato anche illuminazione, nirvana, moksha o mukti.


Come si può vedere la parola Ashram contiene in sé tanto lo sforzo, l’impegno, la determinazione, quanto la leggerezza, la pace, la giocosità. Questo perché è necessario sforzo sia per le pratiche spirituali sia per il lavoro da svolgere all’interno del luogo. Al tempo stesso è ugualmente necessaria un’atmosfera leggera, di pace, che consenta di godere appieno di ogni momento e di vivere con massima serenità tanto le pratiche quanto il lavoro fisico. E queste sono le 2 facce della medaglia, shiva e shakti, yin e yang, presenti in ogni aspetto della vita come ricordo spesso ai miei studenti.


Gli ashram in genere si trovano in una zona tranquilla e pacifica. Solitamente si tratta di un luogo isolato, semplice, silenzioso, a contatto con la natura, dove la spiritualità è messa al primo posto, e al tempo stesso viene integrata con l’esecuzione di tutti i lavori necessari all’interno della proprietà. E’ una sorta di isola felice, un’oasi di pace, serenità e consapevolezza.


Spiritualità, in questi luoghi, è diventare consapevoli del fatto che siamo parte senza parte di un’unica infinita Coscienza divina, di un universo con il quale siamo profondamente connessi. Le pratiche quali meditazione, pranayama, karma yoga, asana yoga, ecc. sono un mezzo per sperimentare, toccare con mano tale connessione.


Differenza tra Ashram, Ecovillaggio e Monastero


In origine i primi ashram, migliaia di anni fa, furono fondati in India come eremi, luoghi di isolamento, monasteri religiosi indù, e ancora oggi ricoprono un ruolo molto importante nella cultura tradizionale indiana. Il concetto di ashram poi si è diffuso via via in tutto il mondo e durante gli anni ‘60 anche in Europa.


Un ashram potrebbe essere paragonato ad un monastero, ma non è solo il luogo di residenza di monaci, santi o insegnanti spirituali, bensì è aperto e accessibile, previa autorizzazione, a persone di ogni età, sesso, razza, provenienza, credenza, religione. In altre parole non ci si deve convertire a niente né prendere voti monastici per visitare o vivere in un ashram. E’ sufficiente avere un sincero desiderio di prendersi una pausa dalla vita frenetica e/o approfondire la propria ricerca spirituale.


Non bisogna confondere un Ashram con un Ecovillaggio. Nell’ashram l’impronta spirituale è molto marcata, è il perno attorno a cui ruota la comunità che vi fa parte, e non si tratta, come nel caso di un ecovillaggio, di semplice condivisione di valori, visione olistica della vita, stili di vita alternativi, ecc. Le persone che soggiornano o vivono in un ashram hanno come focus principale la realizzazione e l’incarnazione della saggezza e dell’amore divino, senza però connotazioni religiose dato che Dio non è fazioso. A tal proposito è presente una guida (fondamentale verificare che sia competente cioè che viva quello che insegna) che trasmette insegnamenti e pratiche ben precise, con una direzione chiara, evitando così confusione, fai da te, accozzaglie di tecniche e/o credenze spirituali, perdite di tempo e fraintendimenti New Age.


Come vivere in un Ashram


Lo stile di vita in un Ashram è abbastanza diverso da quello a cui è abituata una persona media. Ci si sveglia all’alba, si svolgono pratiche di respirazione, asana yoga, meditazione, canti devozionali, studio di testi sacri, si mangia cibo semplice, si lavora al sevizio della comunità dell’ashram. Il tutto volto a prendersi cura di sé stessi e ad aprire corpo-mente-spirito a maggiori flussi di pace, consapevolezza ed estasi.


Per facilitare concentrazione, silenzio, introspezione, raccoglimento, ci sono delle semplici regole da seguire basate su silenzio (interiore ed esteriore), semplicità (nel cibo, nel vestire, nel comportarsi) e rispetto (degli altri, dell’ambiente, degli spazi comuni, degli esseri viventi). Vengono messe da parte le classiche fonti di distrazione (cellulare, chiacchiere, televisione, uso di bevande e sostanze eccitanti, ecc.) al fine di accrescere l’attenzione e comprendere l’importanza delle cose nella vita che diamo per scontate. E’ un’occasione per osservare e riflettere sui nostri condizionamenti mentali, le nostre abitudini malsane, l’idea che abbiamo di noi stessi, degli altri e del mondo che ci circonda. E soprattutto per cambiare tutto questo, passo dopo passo, fino ad una trasformazione permanente del proprio stato di coscienza.


In un Ashram ci si rigenera dal punto di vista fisico e mentale. Ci si rilassa e si prova una realtà diversa da quella a cui si è abituati. Si impara a vedere la vita sotto diverse prospettive e punti di vista alternativi.


La vita di un occidentale medio è connotata da alti livelli di stress cioè tossine che assorbono energia e annebbiano la mente, generando spesso abitudini, credenze, comportamenti dannosi, limitanti, inutili per sé stessi e per gli altri. Ed è piuttosto evidente che la maggioranza delle persone non vive bene, non è felice, non sprizza pace ed estasi da tutti i pori, nonostante questo sia il nostro stato naturale.


Gli ashram offrono uno spazio sereno, libero da distrazioni, per agevolare la rimozione dello stress, il benessere a 360°, la ricerca spirituale interiore e la costruzione di un solido equilibrio da portare anche nel lavoro, nella famiglia, nel mondo intero. I visitatori tornano a sé stessi e riflettono sul vero scopo e significato della vita, in particolare su chi sono veramente al di là di ogni credenza o etichetta.


Lavoro nell'Ashram: Karma Yoga


I visitatori che vogliono soggiornare per qualche tempo, seguono la routine quotidiana dell’Ashram e si rendono disponibili ai lavori aiutando come possono. Ci potrebbe essere un orto a cui badare, legna da tagliare, spazi da tenere puliti ed in ordine, pasti da preparare e da servire, ecc. A seconda delle proprie abilità, inclinazioni, conoscenze ci si può proporre o si viene designati a dare una mano in un ambito specifico.

Contribuire alla pulizia dei locali, alla preparazione del cibo, al servizio della comunità che in quel momento sta condividendo l'esperienza, sono aspetti essenziali di un ashram e concorrono alla formazione spirituale di chi vi entra.


Infatti una delle caratteristiche principali di un ashram è il lavoro, compiuto su diversi piani.


Il lavoro fisico cioè il lavoro quotidiano che ogni essere vivente è chiamato a svolgere per mantenersi, per aiutare la comunità, per migliorare il luogo dove vive. In un Ashram il lavoro deve essere svolto con lo spirito del karma yoga, cioè servizio disinteressato, senza attaccamento alla mansione, alla lode, al riconoscimento, ai frutti delle proprie azioni, senza nemmeno aspettarsi un grazie; si deve semplicemente svolgere il compito assegnato con il massimo impegno e soprattutto offrire ogni azione a Dio. L’abitudine a questo orientamento mentale ci consente poi di svolgere meglio i nostri compiti anche quando saremo impegnati in ambito lavorativo o familiare.


Oltre al lavoro fisico c’è il lavoro interiore o energetico o spirituale, la cosiddetta sādhanā cioè la pratica spirituale quotidiana basata sulla meditazione e altri strumenti autentici che hanno lo scopo di migliorare l’equilibrio psicofisico, ma ancora di più creare e stabilizzare le fondamenta dalle quali partire per un serio, profondo, costante lavoro spirituale.


L’unico modo per comprendere veramente cos’è un ashram e in particolare sentire l’energia che lo caratterizza, è farne esperienza diretta. Se ci sono buona volontà, un cuore sincero e un minimo di apertura mentale, si può trasformare il proprio stato interiore, ovvero come ci si sente, come si vive ogni istante di vita, fino a farlo esplodere di pace permanente, profonda consapevolezza e pura estasi divina. Quando ci sono i giusti presupposti, un ashram è il luogo migliore dove attuare tutto ciò dato che è progettato proprio per questo.


Cosa non deve mai mancare in un Ashram


Tre cose non devono mai mancare in un Ashram:


1. Silenzio (Mauna)

Il mantra più potente è il silenzio. Da esso nascono tutti i fenomeni e in esso ritornano. E’ indispensabile per l’introspezione poiché il suono del silenzio ha il potere di far emergere ciò che dobbiamo lasciar andare fino a far evaporare ogni pensiero e condurre così il cercatore allo stato naturale.


2. Canti devozionali (Bhajan/Kirtan)

Il canto è essenziale tanto quanto il silenzio perché permette di purificare l’ambiente, esercitare grande devozione, far scorrere energia attraverso di sé, calmare la mente e aprire il cuore.


3. Energia divina (Shakti)

Ci può anche essere una guida molto competente nell’ashram, ma se in tale guida non è presente una buona dose di shakti, la beatitudine del Sè, le anime che sono lì per evolvere, non potranno fare grandi passi proprio perché manca energia.




Per guardare tutti i VIDEO clicca qui: https://www.youtube.com/c/Parashanti


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Buona vita!

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