Anni fa mi sono fermato in India per molti mesi e ad un certo punto mi è salita la voglia incontenibile di un croissant. E' sempre affascinante osservare cosa esce dalla propria mente quando la si mette alle strette.
Trovandomi al Sud, in una cittadina non proprio all’avanguardia come ci si potrebbe immaginare, non era un desiderio facilmente esaudibile. C’era una “pasticceria” occidentale, ma le avevano finite.
Camminando camminando, vedo una stradina sterrata deserta dove però c’era l’insegna di una nuova “pasticceria francese” che aveva appena aperto come mi spiegava il ragazzo. Ovviamente ero contentissimo e già pregustavo la mia brioche. Così contento che non le ho nemmeno guardate e ne ho comprate 2.
Esco dalla pasticceria (che era una sorta di giardinetto con capanna, non una pasticceria come ci si potrebbe immaginare) e mi incammino nella stradina sterrata per non tornare nel caos, rumore ed inquinamento della strada principale. Tiro fuori dalla borsetta di plastica il mio primo croissant e faccio un morso.
Mentre stavo masticando, sento degli strani rumori alle spalle. Girandomi vedo una scimmia scendere dagli alberi molto velocemente e saltare in strada, a circa una decina di metri da me. Avevo visto molte scimmie da quando ero lì, ma quella scimmia era grossa, molto grossa. Aveva i muscoli, non scherzo. E soprattutto era incazzosa, molto incazzosa. Lo sguardo era incazzoso, l’espressione sulla faccia era incazzosa, i movimenti erano incazzosi, il verso era incazzoso.
Come in un film, ho guardato da una parte della strada e poi dall’altra. Non c’erano persone, non c’erano rumori, tutto sembrava essersi fermato. C’ero solo io in piedi come un fesso con una brioche in mano e una borsetta sull’altra, e la scimmia incazzosa che mi guardava.
Un’ondata di divertimento e contemporaneamente di paura per quello che intuivo si sarebbe verificato nel microsecondo successivo mi attraversò. In un istante la scimmia fa qualche passo per poi cominciare a correre verso di me con la bocca spalancata, emettendo un verso assurdo.
Non ho pensato, e mentre indietreggiavo ho semplicemente gettato brioche, borsetta e credo anche il resto dei soldi verso la scimmia che subito ha preso la refurtiva ed è volata via. Lasciandomi il sorriso per la situazione grottesca.
Ecco, la lezione che ho imparato è che non vale la pena rimanere attaccati a qualcosa, anche se avevi desiderato quella cosa a lungo. Spesso la sofferenza è ben più grande quando rimaniamo attaccati che quando lasciamo andare.
P.s. La brioche faceva veramente schifo, sembrava di plastica, ma se anche fosse uscita da un forno parigino mi sarei comportato allo stesso modo.
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