Un pesce fatto d’acqua vaga in un oceano d’acqua alla ricerca dell’acqua.
Questa frase descrive la condizione dell’essere umano alla ricerca della sua vera natura, della Coscienza di cui è fatto, della vera felicità.
Come può il pesce trovare l’acqua se vi è sempre immerso e se è fatto d’acqua?
Sembra un po’ come quando cerchi le chiavi di casa ovunque, soffrendo, arrabbiandoti, imprecando, facendo i salti mortali, cercando in ogni posto possibile immaginabile per poi renderti conto, stremato, che avevi le chiavi in tasca. Erano sempre state qui e ora l’hai realizzato, l’hai riconosciuto.
Siccome credi di essere qualcosa di diverso dall’acqua in primo luogo, allora hai dovuto iniziare il viaggio, la ricerca incessante di questa cosa chiamata acqua di cui hai sentito parlare (e che in una certa misura senti dentro di te), che prima o poi ti condurrà esattamente qui, al punto di partenza, all’unica cosa che esiste. Dove potrebbe condurti visto che non c’è nient’altro?
Tuttavia, al contrario di quello che ti dicono i bravi oratori di questi tempi, non ti dico che non devi fare nulla perché tanto sei già quell’acqua che stai cercando e quindi basta che ti metti il cuore in pace e molli la presa.
Così facendo salteresti a piedi pari tutto il processo necessario, seppur paradossale, che ti porta a perdere, a lasciar andare ciò che offusca la tua visione. In una parola la tua mente. E non potresti accrescere il grado della tua consapevolezza, senza la quale non ti sarebbe possibile riconoscere che quello che cerchi è proprio qui.
E’ quella che credi essere la tua “mente” che blocca, offusca, distorce la tua visione della vita, di te stesso e degli altri. Ecco perché è fondamentale calmare la mente, alleggerirla, in modo da farle perdere forza e cominciare a scorgere cosa c’è oltre, cosa è sempre stato qui per tutto il tempo. Così ben nascosto proprio perché è sempre stato davanti ai tuoi occhi, nell’unico posto dove non avresti mai cercato.
Se invece non fai nulla, la tua mente rimane tale e quale e a causa della sua agitazione e delle sue tendenze fuorvianti molto radicate, ti sarà impossibile notare cosa c’è oltre tutta quella confusione.
Infatti non basta semplicemente dire “Ah ok, ho capito che io sono Coscienza che sta cercando la Coscienza in un universo fatto di Coscienza”. Questo non produce alcun cambiamento concreto nella tua vita quotidiana. Altrimenti, se bastasse questo, tutti sarebbero felici e beati già da un bel po’.
Ignorare un problema o convincersi che non ci sia senza aver indagato e verificato con la propria esperienza diretta (non con il sentito dire o con i libri), non risolve il problema!
Capisco sarebbe bello che qualcuno facesse il lavoro per te o che si svolgesse da solo, ma questa è di nuovo la tua mente che cerca di convincerti di qualcosa che non è vero e che tenta di distrarti con la pigrizia.
C’è bisogno invece di un riconoscimento, detto anche Realizzazione del Sè, della tua vera natura. Se ti dici che non ha senso cercare le chiavi di casa perché tanto ce le hai già, e però non le hai ancora trovate, come fai ad entrare in casa? Semplicemente non puoi entrare. Quindi c’è bisogno di questa presa di coscienza ovvero devi cercare le chiavi e devi trovarle anche se ce le hai già in tasca senza saperlo.
Realizzazione significa vedere, riconoscere qualcosa che c’è già, non raggiungere o creare o ignorare quella cosa.
Ecco perché si ride della propria condizione non appena avviene questo riconoscimento: è tanto comico quanto il pesce d’acqua che vaga in un oceano d’acqua alla ricerca dell’acqua.
A quel punto, se non ti perdi anche tu a predicare agli altri che non devono fare nulla, potrai conoscere cosa c’è oltre la pace e l’appagamento di quella realizzazione ovvero la Beatitudine.
Mai sedersi sugli allori 😃
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