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COS'E' LA COSCIENZA?

Aggiornamento: 12 mag 2021




Cerchiamo di fare chiarezza, anche se le parole hanno dei limiti invalicabili e l’unica cosa che conta è l’esperienza diretta.


Oggigiorno in Occidente c’è persino chi distingue il termine coscienza dal termine consapevolezza, ma questo approccio è fuffa per intellettuali che cercano di vivisezionare a tutti i costi qualcosa che è inafferrabile ed infinito rimanendo sempre nella teoria, nella mente.


Coscienza deriva dal latino conscire e si può tradurre come “ciò che è cosciente”, “essere consapevole” o “stato di consapevolezza”. Le specie animali più evolute hanno una capacità cognitiva sufficiente per conoscere se stessi e il loro ambiente.


Ma questo termine viene usato anche per riferirsi a una Coscienza Universale molto più ampia dato che nelle lingue occidentali manca una parola specifica per indicare il terreno universale dell’essere, lo spazio vivo di cui facciamo parte, che rende possibile la vita stessa. In altre lingue si usano termini come Tao o Brahman ad esempio.


La persona media crede che l’apparato, la cosa che percepisce il mondo esterno sia la mente attraverso i 5 sensi. Una persona un po’ più saggia ha visto che c’è un senso di sé stesso separato dalla mente. Chi invece si è risvegliato alla propria vera natura ha riconosciuto di non essere un’identità separata e che il vero Sè è il testimone di ogni cosa, è il testimoniare ciò che accade in ogni momento.


Ed ecco perché quando avviene un risveglio spirituale c’è la chiara percezione che non sei tu, singola persona, identità separata, nome e cognome, che esegue le azioni, non sei tu l’agente (anche se ti piaceva pensarlo), ma in quel momento è chiaro come il Sole che tutto avviene spontaneamente grazie a questo Campo infinito di Coscienza che si muove attraverso tutte le forme, attraverso ogni atomo come un’orchestra sinfonica che suona perfettamente all’unisono in ogni istante. C’è il riconoscimento e la totale accettazione che ogni cosa nel mondo avviene secondo la volontà di questa Coscienza.


Il vero Sè è sinonimo di Coscienza o infinita Consapevolezza o Brahman, Tao, e svariati altri nomi. Di fatto ogni religione e ogni tradizione spirituale autentica è una forma diversa che però ha in comune la stessa sostanza ovvero Dio, l’infinito sempre presente in ogni istante e in ogni cosa. E che noi siamo parte di questo, specialmente se ne diventiamo pienamente consapevoli.


La parola chiave è consapevolezza. Non tutti infatti sono consapevoli allo stesso modo di ciò che sono. Al contrario di quello che alcune frange della spiritualità predicano, esistono diversi gradi di consapevolezza ed è facilmente verificabile dato che un’ameba non si comporta come un delfino e che alcune persone fanno del male al prossimo e altre invece si comportano in modo gentile. Pensieri, parole e azioni sono il riflesso del grado di consapevolezza.

Negare questo significa negare l’unità stessa dato che essa si manifesta in infinite modalità differenti. Che unità sarebbe se non comprendesse anche la dualità con tutte le sue sfumature? Come recita il Sutra del Cuore: “Ciò che è vuoto è forma, ciò che è forma è vuoto”.


Al di là di questo, l’evidenza dei fatti ci mostra che seppur siamo esseri umani fatti della stessa sostanza c’è chi è più saggio e chi è meno saggio, così come c’è chi è più pacifico e chi è meno pacifico. E questo non è casuale, bensì è il riflesso della quantità e della qualità di consapevolezza manifestata attraverso un apparato psicofisico.

Tutte le lampadine ad incandescenza sono fatte con gli stessi materiali, ma alcune hanno un voltaggio più elevato e riflettono più luce, altre hanno un voltaggio meno elevato e ne riflettono meno. Se ci ostinassimo a credere che sono tutte uguali, finiremmo per ritrovarci un salasso a fine mese.


Allo stesso modo l’apparato psicofisico di un organismo è un conduttore della Coscienza: più un animale è consapevole, più può comprendere la propria esistenza. Si potrebbe usare l’elettricità come analogia per capire meglio. Con l’energia elettrica possiamo far funzionare molte cose ed è sempre la stessa corrente che scorre in ogni elettrodomestico. Tuttavia un phon ad esempio è un oggetto molto semplice che può fare delle azioni molto limitate. Mentre invece un notebook, con la stessa energia, può svolgere molte più funzioni perché può fare calcoli, riprodurre audio e video, mandare email, ecc.


Ecco il motivo per cui quando avviene un risveglio spirituale, c’è una sorta di upgrade. Viene scaricata una grande quantità di energia che permette così un aumento del grado di consapevolezza e di conseguenza una comprensione più chiara e approfondita della propria vera natura, in questo caso l’esperienza diretta di non essere solo una persona o un corpo fisico, ma la Coscienza stessa, un campo infinito di energia viva e intelligente.

La Coscienza è come l’energia elettrica, con la differenza che è un campo universale infinito e quindi non si limita ad essere ciò che anima gli elettrodomestici, ma è la sostanza stessa di cui sono fatti gli elettrodomestici nella metafora e ogni altra cosa.


Oltre all’esperienza diretta che auguro a chiunque di sperimentare in modo da fugare ogni dubbio, esistono prove del fatto che la Coscienza è un campo universale da cui si può accedere a molte informazioni. Ad esempio nella sindrome di Savant, una condizione in cui qualcuno con disabilità mentali significative dimostra certe capacità ben al di là della norma, come il calcolo matematico rapido sovrumano, la lettura della mente o capacità musicali sorprendenti.

Anche la semplice ispirazione artistica potrebbe essere attribuita a questo fenomeno. Sono molti i cantautori che dicono di aver udito una melodia in sogno o di aver ricevuto i loro testi da un’intuizione. Tra i più celebri Paul McCartney e Jim Morrison.


Per andare più nella pratica, un essere umano medio sperimenta 3 stati di coscienza: lo stato di veglia ("jagrata" in sanscrito), il sogno ("svapna" in sanscrito) e il sonno profondo ("sushupti" in sanscrito). Al di là di questi 3 stati temporanei (nel senso che hanno un inizio e una fine) si trova però il “quarto stato" ("turiya" in sanscrito), che purtroppo pochi hanno riconosciuto. Questo è lo "stato" incondizionato ed eterno, che sta alla base degli altri tre. Quindi, in realtà, non è un vero e proprio stato, ma la base sempre presente della Coscienza ovvero il Sé, ciò che tu sei veramente.

Questo è ciò che può essere definito propriamente “reale” perché è permanente, non muta mai, al contrario di ogni altro oggetto, pensiero, sensazione che sono sempre soggetti a cambiamento.

Prima che qualsiasi altra cosa possa essere, ci deve essere Coscienza, cioè la consapevolezza che quella cosa ci sia. In questo preciso momento sei nello stato di veglia. Questo scompare quando passi allo stato di sonno. E anche lo stato di sonno viene interrotto, dallo stato di sogno e poi di veglia. I tre stati vanno e vengono, ma tu sei sempre lì. Il tuo stato reale, quello della Coscienza stessa, continua ad esserci, ad esistere sempre e per sempre.


Fortunatamente questa Coscienza, essendo un campo senza limiti e senza confini, non è vincolata o subordinata al corpo fisico ed ecco perché non c’è da aver paura quando dovrai abbandonare il veicolo che ti è stato assegnato per un tempo limitato.


Come diceva un secolo fa Max Karl Ernst Ludwig Planck, fisico tedesco, iniziatore della fisica quantistica e premio Nobel per la Fisica nel 1918: “Io considero la coscienza come fondamentale, e la materia un derivato della coscienza. Non possiamo andare oltre la coscienza. Tutto ciò di cui discorriamo, tutto ciò che noi consideriamo come esistente, richiede una coscienza”


Questa è l’essenza, l’unica cosa degna di essere realizzata e conosciuta. Ciò che dona pace e beatitudine permanenti. Il punto è: cosa sei disposto a fare per realizzare la tua vera essenza, il significato stesso della vita?



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Buona vita!

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