Yogananda, mistico indiano vissuto nel secolo scorso, diceva “Vivere senza essere preda della collera è la via più breve verso la pace della mente”.
Infatti, se non elaborata, la rabbia repressa distruggerà la tua felicità, le tue relazioni e la tua vita in generale.
La gente spesso afferma: "Non sono una persona che si arrabbia facilmente. Non mi arrabbio mai".
Le probabilità dicono che, se hai aperto questo articolo, c'è una certa rabbia repressa sepolta da qualche parte nel profondo di te. E non è colpa tua.
Indipendentemente dal fatto che si tratti di un vecchio trauma infantile represso o semplicemente se stai vivendo un periodo eccessivamente stressante, è possibile che tu, come accade a tutti almeno una volta, stia passando un periodo carico di emozioni negative che devono essere elaborate e trasformate.
Di tutte le emozioni a cui abbiamo accesso, la rabbia è spesso la meno incoraggiante nella nostra vita quotidiana ed è deleteria anche per chi ci sta vicino.
Affrontando e curando la tua rabbia repressa, puoi trasformare emozioni come: tensione, stress e ansia in leggerezza e libertà emotiva.
Come faccio a capire se soffro di rabbia repressa?
Se si verifica una delle seguenti situazioni con una qualsiasi regolarità, allora è abbastanza probabile che soffri di rabbia repressa.
Ecco i sintomi:
1. Problemi digestivi / frequente costipazione / ulcere allo stomaco
2. Dolore cronico / tensione della mandibola, dolore al collo, mal di schiena, tensione muscolare
3. Fatica cronica e stanchezza inspiegabile
4. Comportamenti di dipendenza/compulsivi (alcol, droghe, sesso compulsivo, gioco d'azzardo, eccesso di cibo, ecc.)
5. Uno stile di comunicazione passivo e aggressivo
6. Affidarsi pesantemente al sarcasmo, essere eccessivamente cinici, o essere capricciosi nelle conversazioni senza motivo reale.
7. Difficoltà a dormire o a dormire tutta la notte
8. Ansia, depressione o attacchi di panico
In poche parole, è estenuante essere costantemente in guerra con se stessi perché non fa altro che distruggere te e chi ti sta intorno, ancor peggio se non ce ne rendiamo nemmeno conto.
L'ansia, la depressione e lo stress cronico sono tutti il risultato di una cosa: sentimenti negativi gestiti in maniera non adeguata.
Quindi, qual è il metodo per sentirsi a proprio agio e ritornare a vivere se si soffre di rabbia repressa? È molto più semplice di quanto si possa pensare.
Affinché tu possa affrontare completamente la tua rabbia repressa, questa deve essere espressa (a livello emotivo) in un ambiente sicuro e controllato. Devi scoprirla attraverso te stesso, in primo luogo comprendendo anche la causa alla radice del perché è dentro di te.
Qui ci sono due metodi pratici per liberare la tua rabbia repressa a livello comportamentale.
(Nota a lato: non farlo se ci sono bambini o animali domestici nei dintorni, in quanto non hanno le facoltà intellettuali per capire che lo stai facendo per scelta, e che quindi non ha nulla a che fare con loro.)
Per prima cosa, prenditi almeno 10 minuti per entrare in contatto con le emozioni del tuo corpo. Sentile nell'intestino, nel cuore, negli arti... ovunque esse si trovino.
Se lo desideri puoi nominarle ad alta voce (per esempio, dicendo: "Sento la rabbia nel mio petto").
Ora pensa agli elementi che ti portano ansia, stress e rabbia e alle cose che cominciano a farti agitare: può essere un tuo collega scorbutico o un tuo amico che si è comportato male.
Quando ti sembra di avere una piccola connessione con la rabbia repressa, fai le due cose seguenti.
1. Grida
La rabbia repressa si trova nel tuo corpo, e si convoglia spesso nel tuo intestino.
Dunque, il primo passo per far uscire le emozioni negative bloccate nel nostro corpo è attraverso le nostre voci.
Forse sei stato vittima di bullismo quando eri giovane e non hai mai avuto il coraggio o la capacità di parlarne. Forse il tuo collega o datore di lavoro ti ha detto delle cose veramente brutte e non era appropriato urlare contro di loro. Qualunque sia il motivo per cui hai della rabbia repressa nel tuo corpo, adesso è il momento di farla uscire.
Urla in un cuscino, divano o materasso. Urla in auto (chiudi i finestrini, probabilmente è la cosa migliore per non farsi prendere per pazzo).
Partecipa ad un evento sportivo o un concerto in cui si può urlare o parlare ad alta voce, e magari muoversi molto.
Puoi gridare semplicemente ("AHHHHHHHHHH!!!!!") o parole specifiche come: ("Vai a fare...ehm, vai a quel paese!", “Perché sei stato così cattivo con me?”)
2. Sfogati fisicamente
Tirar fuori l'energia attraverso la bocca è un prezioso punto di partenza, ma per portarla al livello successivo è necessario coinvolgere anche il corpo fisico.
Il movimento fisico è fondamentale per liberare la rabbia repressa.
Sempre da solo o semplicemente in compagnia di una persona che ti sta aiutando, prova a dare dei pugni sul divano. Colpisci il pavimento con dei cuscini resistenti. Vai in una palestra di boxe e colpisci un sacco pesante. Oppure cerca di sfogarti fisicamente facendo una corsa, fin quando non torni a casa stanco e soddisfatto.
Ecco, stanco e soddisfatto: questo dev'essere il tuo punto di arrivo.
Lo scopo è quello di analizzare i tuoi sentimenti e la loro origine, fare sì che tu possa accettarli e trasformarli in energia positiva. Evitandoli non farai altro che dargliela vinta, nasconderli sotto il tappeto e continuare a ricadere nel circolo vizioso della rabbia.
Ti potrà sembrare di regredire ad uno stato adolescenziale durante alcuni di questi esercizi, ma è esattamente questo il punto. Per liberare la vecchia energia bloccata, devi permettere al tuo corpo di accedere a quegli stessi vecchi stati emotivi e permettere loro di fluire finalmente attraverso di te.
Cosa fare dopo aver rilasciato la rabbia
La rabbia è quella che viene chiamata emozione secondaria, cioè un'emozione reazionaria che sta coprendo qualcos'altro.
Perché questa informazione è rilevante? Perché una volta che la tua rabbia repressa è stata liberata, è molto comune provare sentimenti come tristezza, dolore o paura.
Quindi concediti un po' di tempo per sederti o sdraiarti e assimilare i tuoi sentimenti attuali.
È utile stare fermi, sulla schiena, e mettere ciascuna delle mani sullo stomaco e sul petto e sentire il respiro salire e cadere. Qualunque siano le emozioni che ricompaiono, permetti loro di comparire. Qualunque cosa tu senta, accettala semplicemente. Lascia che sia lì, senza correre o condannare i tuoi sentimenti. Passerà quando è destinata a finire.
Ricorda, per quanto tu voglia, non puoi solamente pensare a come superare la rabbia repressa. Sì, leggere dei consigli e parlarne con qualcuno può aiutare, ma non si possono liberare le emozioni attraverso il solo pensiero.
Devi sperimentarle e lasciarle andare naturalmente.
Libera la rabbia gradualmente (è scontato ci voglia un po’ di tempo e pratica), sii gentile con te stesso e permetti ai tuoi pensieri e sentimenti di ribollire in seguito, e alla fine sarai in grado di trovare il perdono autentico per le persone che credi ti abbiano fatto del male, e potrai persino mandare loro amore e augurargli del bene.
Per concludere, teniamo presente che l’ira genera tutta una serie di spiacevoli vibrazioni come gelosia, odio, risentimento, desiderio di vendetta, pensieri distruttivi ed incontrollati, blocco delle funzioni cerebrali e temporanea follia.
Ciascuno di questi stati d’animo può anche portare a compiere azioni terribili.
La rabbia è un veleno per la pace, per la calma e per la comprensione. Sopraffare gli altri con la rabbia non è saggio perché suscita una collera ancor maggiore nell'altra persona rendendo così la sua opposizione più forte e soprattutto non fa che accrescere il male che desideriamo distruggere.
E’ meglio rimanere indifferenti verso chi cerca di farti arrabbiare.
Quando avverti il sopraggiungere della collera, non dire nulla. Riconoscendo che si tratta di una malattia, come ad esempio un raffreddore, guariscila con caldi bagni mentali in cui pensi a coloro con cui non potresti mai adirarti, in qualsiasi modo si comportino.
E piuttosto metti in moto la macchina della calma per produrre gli antidoti di pace, amore e perdono. Rifletti sul fatto che così come non vuoi che gli altri si adirino con te, anche gli altri preferiscono fare a meno di conoscere e subire la tua rabbia.
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